English version

 

L’Arte sono Io, la Scienza siamo Noi diceva Victor Hugo a rivendicare il valore individuale del processo di creazione artistica rispetto alla collaborazione collettiva necessaria per sviluppare e stabilire il sapere scientifico. Ma il prodotto artistico ha valore solo se al tempo stesso riesce ad assumere un significato mimetico per una collettività che in esso si riconosce: questo circolo “vizioso”, nel caso della musica, è possibile solo quando sia già ben predefinito il paradigma scientifico di riferimento nell’ambito del quale deve avvenire il processo di comunicazione creatore-fruitore – musica tonale, musica tematica, ecc. – Ma allorché le innovazioni nelle finalità, nei linguaggi, nelle metodologie e nelle tecnologie espressive mettono a disposizione, come oggi, un insieme smisurato di nuove potenzialità mediatiche, in gran parte tutte da esplorare e, quindi, non ancora standardizzate dall’industria della cultura, si deve necessariamente ripartire dalla ridefinizione scientifica globale del processo di comunicazione artistica, sin dalle sue fondamenta e con l’impiego dei più potenti strumenti di analisi e conoscenza oggi disponibili, per passare forse da un approccio “riduzionista” (“il tutto è la somma delle sue parti”) ad un approccio più “olista”, dove, ad esempio, andrebbe preventivamente sviluppatauna intera Fisica-Matematica dei Sistemi Dinamici Musicali, tramutando l’affermazione iniziale di V. Hugo in quella assai più attuale di Pierre Boulez: La Musica non può progredire senza la Scienza.

 In questo scenario e con l’obbiettivo strategico di instaurare un percorso completo “formazione-ricerca-produzione”, in Vibo Valentia, nel settembre 2003 – per aggregazione Consortile di Conservatori, Accademie, Strutture Universitarie, Regione Calabria, Comune di Vibo Valentia e Gruppi Industriali – nasce il POLITECNICO INTERNAZIONALE “Scientia et Ars”, la prima istituzione italiana intitolata per Decreto del Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca, a svolgere, dallo stesso 2003, percorsi biennali misti artistico-scientifici – aperti, ex-lege 508/99, ad allievi in possesso di Diploma di Conservatorio o Accademia, o di Laurea di I Livello - e l’unica a rilasciare Diplomi Accademici di II Livello (Lauree Specialistiche) in “Musica, Spettacolo, Scienza e Tecnologia del Suono” e “Arti Visive, Comunicazione, Scienza e Tecnologia dell’Immagine” in collaborazione con il Conservatorio di Vibo V. e l’Accademia di Reggio C.

 Un successivo Decreto del Ministro ha esteso, nel 2004, tali autorizzazioni ai percorsi per il Conseguimento dei Diplomi di I Livello in discipline “scientifico-tecnologico-musicali”, aperti a chiunque sia in possesso di licenza di Scuola Secondaria Superiore, per gli indirizzi scientifico-tecnologici, unitamente a una sufficiente preparazione musicale, per gli indirizzi strumentistico-orchestrali.

Il Presidente della Camera On.le PierFerdinando CASINI, nel suo “speech” durante la sua visita informale al Politecnico avvenuta il 14 Maggio 2004, ebbe a dire che, al di là di tante evidenti cose positive, la cosa che più lo colpiva in questa nuova emergente realtà del Politecnico di Vibo Valentia era il “fermento culturale”, il “senso di sviluppo del nuovo” ed il creativo entusiasmo facilmente percepibile in tutti gli Allievi e Docenti, che costituisce terreno fertile e necessario per lo sviluppo di nuove professionalità, capaci di rompere l’ormai asfittico binomio “conseguimento di un titolo di studio qualunque–posto di lavoro nella pubblica amministrazione”, tipico per tanti anni di molte realtà in specie del Mezzogiorno, e per la generazione di nuova occupazione, originale, avanzata ed esempio e guida anche per altre realtà d’Italia, d’Europa e del Mediterraneo.

 Con un noto Scienziato come Rettore e un importante musicista come Direttore, il Maestro D.sa Antonella Barbarossa, nel primo percorso il Politecnico esplora l’intero iter “rumore-suono-nota-composizione-prodotto musicale”, coniuga l’acustica “analogica” degli strumenti musicali tradizionali con le tecnologie “digitali” più avanzate di creazione e gestione del suono, crea nuove “figure professionali” carenti e, quindi, altamente richieste nel mercato del lavoro più qualificato, in un rapporto programmatico sempre più stretto con le industrie del settore, e accoppia sempre, lo studio d’aula individuale, con la pratica orchestrale collettiva, con la produzione artistica e tecnologica diretta e con le tecnologie più moderne, digitali e multimedialidi post-produzione.

In tal senso la sua neonata “POLIS SINFONICA ORCHESTRA, formata per l’80% da allievi e per il 20% da docenti del Politecnico, rappresenta, dopo solo pochi mesi di attività dell’Ente e grazie alle straordinarie doti degli Allievi a disposizione, il primo frutto, unico per qualità e dimensioni (100 elementi + il Direttore!), di questo “bridge” alta formazione-produzione; i Programmi scelti dall’Orchestra sono spesso volutamente ammiccanti al periodo transitivo ‘800-‘900, dissacrante, innovativo, stimolante, in un parallelo simbolico con la transizione attuale al 2000 di gran lunga potenzialmente più radicale e globale, nella quale, come detto, si inseriscono le attività del Politecnico in un approccio dove le due più alte forme di creatività umana, le scienze e le arti, si incontrano in un rapporto dialettico nuovo difficilmente prevedibile e contenibile negli schemi burocratici ed istituzionali attuali. A latere della grande POLIS ORCHESTRA, il POLITECNICO sviluppa anche la creazione e la produzione di piccoli “Combos”, POLIS ORCHESTRA SCAT, finalizzati alla musica da camera, al jazz, alle musiche etniche e, soprattutto, alla ricerca e produzione di nuove forme espressive. E, parallelamente, lo stesso binomio Scienza-Arte si ripete, nel secondo percorso, per le Arti Visive, dove la collaborazione è svolta con l’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria, ed i percorsi si svolgono sotto la sapiente guida del suo Direttore Prof. Alessandro Manganaro. In questo percorso la specializzazione nelle “Belle Arti” tradizionale si intreccia con i fondamenti scientifico e con le tecnologie digitali più moderna per la Produzione e Post-produzione di Beni Artistico-Culturali, della Comunicazione e dello Spettacolo (Cartoni Animati, Video e Fictions Radio-Televisive, Telematica-Editoria-Ricerca, Servizi), in una programmazione possibilmente integrata “front-end” con il mondo ed il mercato del lavoro più specializzato nel settore.

Il Politecnico, tenuto conto delle risorse disponibili, della necessità di un maggior impegno iniziale per lo sviluppo e la definizione di attività di Alta Formazione Artistica Musicale e Scientifico Tecnologica che sono prime e nuove a livello nazionale e dell'impegno con cui segue ogni Allievo, mantiene al momento un numero chiuso di iscritti annuali totali pari a 500 Unità; di anno in anno, il numero di neo-ammessi è pari al numero di reintegro degli Allievi non più presenti per Completamento o Abbandono degli Studi.

 Dai quadri seguenti si vede così che a fronte di 1700 domande di ammissione pervenute nel Biennio, sono stati ammessi 1000 allievi, per una percentuale di poco superiore al 58%. Il numero potrà essere ampliato in un prossimo futuro in funzione di ampliamento delle strutture e dell'apertura di nuove Sedi. In ogni caso il numero di 500 allievi/anno rappresenta un numero assolutamente straordinario di adesioni e di risposta del “mercato” alla proposta formativa, che assolutamente nessun’altra istituzione analoga al momento può vantare in Italia, e neanche avvicinare.

Di particolare rilevanza è anche il “Percorso Grafico” riportato nel Quadro L, rappresentativo della Selettività dell’intero processo di Alta Formazione attualmente in essere presso il Politecnico.

 Come si vede, ipotizzando un numero di circa 250 allievi che conseguiranno il Titolo di II Livello al termine del primo Biennio di esercizio che terminerà dal punto di vista accademico al marzo, si vede che il rapporto fra allievi che escono dal Politecnico con il conseguimento del Diploma Finale è pari al 50% del numero degli allievi ammessi e che iniziano gli studi presso il Politecnico, ed addirittura al 20% se il rapporto lo si calcola rispetto al numero delle domande di ammissione!

 Questo è assoluto segno di qualità didattica e istituzionale del Politecnico, la cui politica palesemente non punta a “facili successi di mercato” ma alla valorizzazione di un Titolo nuovo, che, proprio in quanto tale, può divenire un forte “atout” nelle mani di chi lo consegue, se corredato di seri contenuti e di una fama positiva nel mercato del lavoro, o costituire un ennesimo titolo dequalificato se privato del suo valore da una facilità di conseguimento dettata da ragioni di “pura cassetta” o di male interpretata benevolenza. Ma la qualità elevatissima della docenza e la serietà degli esami, per talune discipline sostenute anche 6-7 volte da molti allievi (però, quasi sempre con un raggiungimento finale del risultato ricco di soddisfazioni per gli allievi e per i docenti stessi) al momento non fanno correre questo rischio ai percorsi del POLISA, che anche per questo, oltre che per il grande ed invidiabile numero di iscritti, è talvolta additato con “negatività” da chi preferisce essere garantito piuttosto che competere.

 La presenza nel CDA del rappresentante del Ministro onora il Politecnico di un così alto riconoscimento e garantisce la trasparenza dell’operato interno didattico e scientifico nei confronti del Ministero, tagliando così sul nascere tutte quelle illazioni e calunnie che sempre ostacolano un’iniziativa di successo da parte

    • o di chi "a priori" - pur non avendo mai partecipato ad un minuto di lezione nel Politecnico o non sapendo neanche dove ne è la Sede - non può tollerare che nel “profondo sud” esista qualcosa che funzioni bene senza far parte di quella politica dell’assistenzialismo pubblico su cui prosperano intere classi politiche locali e parassitismi di cosca
    • o di chi teme che si diffonda il principio che si possa fare dell’Alta Formazione senza ricevere neanche 1 Euro di contributo o finanziamento statale fornendo un prodotto, se non migliore, ma, si consenta, almeno pari a quello di altri che gestiscono costosi, inefficienti ed in gran parte dequalificati apparati scolastico-didattici interamente pubblici: qualcuno potrebbe dire: “perché non fate tutti come il Politecnico?”, ovvero qualcun altro potrebbe chiedere a cosa serve tutta questa spesa pubblica nel settore specifico se il Politecnico (come, in vero, tante altre strutture più importanti, valide e capaci, in Italia, e soprattutto all’estero) fa le stesse cose, o cose addirittura migliori senza alcun aggravio sulla bilancia dei pagamenti dello stato?”

Al pari del numero degli iscritti, anche il numero di docenti globalmente impegnati appare impressionante e risulta essere pari a 100 Unità, distribuiti su 153 corsi attivati e regolarmente svolti! I Docenti sono tutti o Professori Universitari (in ispecie per le discipline scientifiche) o Professori di Conservatorio o di Accademia o Esperti di chiara fama del Mondo del Lavoro o Personaggi Straordinari del Mondo delle Arti e dello Spettacolo: a riguardo, spiccano ad esempio nomi del calibro del M.o Sylvano BUSSOTTI, forse uno dei tre più grandi compositori viventi al mondo, il M.o Luis BACALOV, Premio Oscar per la Musica da Film, artisti della notorietà e dello spessore di Enzo GARINEI e Simona MARCHINI, Cantanti Musicisti e Professori quali Patrizia PACE, Mauro TORTORELLI, Guido ARBONELLI, Piero CUSATO, Massimo FARGNOLI, Giovanna FERRARA, Carlo GRANTE, lo stesso Direttore Antonella BARBAROSSA, e in campo scientifico, i Proff. Orazio BARRA, Andrea FROVA, Franco RISPOLI, Paolo DI CIOCCIO, Paolo SORGE e molti altri.

Tutti i Docenti, dal punto di vista contrattuale, operano come “Professori a contratto” riconfermabili o meno per altri incarichi: l’obiettivo è sempre quello di poter mettere in campo “la migliore squadra” per ogni specifico percorso formativo, selezionata a livello nazionale e internazionale, obiettivo possibile stante il vantaggio di non essere vincolati a personale di ruolo precostituito.

L’intero progetto formativo del Politecnico nasce dalla disaggregazione degli antichi saperi canonicamente separati e classificati e la loro riaggregazione intorno a nuovi poli professionali dettati dalla domanda più qualificata e moderna del mercato del lavoro del settore della produzione di beni artistici e culturali con tecnologie avanzate e approcci scientifici innovativi.

Il risultato è una enorme occupabilità e collocabilità dei formati nel mercato del lavoro, a soddisfare una domanda di settore sempre più crescente e specializzata ed assolutamente ad oggi in gran parte inevasa.

Nel Politecnico, la fisica, l’elettronica, le nuove tecnologie si uniscono ai saperi artistici tradizionali per produrre nuove figure professionali ad alto impatto occupazionale nel crescente mercato della “civiltà del sapere” nonché idonee all’insegnamento ed alla ricerca nel settore.

 I Trinomi “Scienze-Arti-Tecnologie” e “Formazione-Produzione-Lavoro” ne sono le sue specifiche peculiarità, che hanno, tra l’altro, già prodotto l’occupazione di oltre un centinaio di allievi “in corso d’opera” ovvero prima ancora che essi conseguano il titolo.

 Il Politecnico per il prossimo futuro persegue altri importanti ampliamenti quali:

    • la creazione di nuove Sedi distaccate – Agropoli, Vallo di Diano, Crotone, Todi ed altre, per servire meglio il Territorio e rendere accessibile la sua offerta formativa, non altrimenti reperibile in Italia, anche a chi, per ragioni economiche o logistiche, non potrebbe assicurare la frequenza a Vibo Valentia
    • la creazione di Laboratori di Acustica ed Elettronica, Analogica e Digitale, di Informatica, di Registrazione e Post-produzione Audio-Video
    • l’estensione della produzione musicale anche ai citati “combos” - oltre al potenziamento della grande “POLIS Sinfonica Orchestra” - per diversi generi musicali quali jazz, blues e suoi derivati, etnico ovvero l’estensione delle tecnologie digitali a diversi generi dello spettacolo, dalla coreutica al teatro d’opera ed al music-hall, dalla “musica di piazza” alla musica per films e videoclips ed altro
    • l’attivazione anche del Triennio per il rilascio dei Diplomi Accademici di Formazione alla Ricerca (III Livello) sì da poter creare dei Laboratori Avanzati di Ricerca Artistica e Scientifica e conseguentemente facendo nascere e sviluppare “quel giardino permanente” di competenze e di fermenti scientifici e culturali che caratterizzano in maniera esclusiva le Università rispetto a tutte le altre scuole ed Istituti di Formazione di ogni ordine e grado
    • l’attivazione di anno in anno di Bienni di II Livello a carattere TEMATICO – ovvero di MASTER ANNAULI - riservati ad un numero ristretto di allievi fortemente selezionati, già professionisti specializzati del settore, che vogliano raggiungere livelli di assoluto prestigio internazionale, e tenuti da “squadre” di docenti composte dai maggiori nomi internazionali del settore tematico scelto.

 In tal modo il Politecnico potrà diventare un serbatoio unico di nuove competenze ,capace di porsi come Polo e Centro di Eccellenza per l'intera Area Mediterranea.

Il consenso intorno all’operato del Politecnico ed a ciò che esso costituisce sia dal punto di vista educazionale che sociale, è assai elevato: lo dimostra l’ingresso nel POLISA della Regione Calabria, l’impegno degli Enti Pubblici territoriali (Comune di Vibo Valentia in testa), le collaborazioni con le Università e con le Aziende primarie del settore, il forte richiamo che esso esercita sui potenziali allievi, giovani e meno giovani.

A quei pochi però che ancora preferiscono osteggiare il Politecnico più che collaborare, piuttosto che alimentare con essi una polemica tanto sterile quanto utile solo a dare risalto alle loro provocazione, preferiamo rispondere con una SFIDA: siamo pronti a far misurare i nostri allievi ed i nostri docenti con i loro in qualunque dei principali settori artistici e scientifici oggetto dei percorsi formativi di cui trattasi, purché questa “competizione” si svolga alla presenza di pubblico, autorità, Ministero e “media” davanti ai quali il perdente deve rimanere chiaramente sconfitto.

Che questa sfida venga raccolta o si taccia per sempre.

IL RETTORE

Prof. Orazio Antonio BARRA

       
       

Copyright © 2007 POLISA -  All Rigths Reserved  - Powered by H.T. Srl